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“Come Darya Dugina deve morire?” Così viene minacciata una donna che difende la famiglia

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Nuovamente sotto la lente d’aggressione della comunità LGBTQ+ Carlotta Toschi, avvocato bolognese, 38 anni, portavoce per Alternativa per l’Italia, Emilia-Romagna.


Uno degli utenti del blog www.gayburg.com le ha riservato questa frase “Non è che anche a lei capiterà di prendere la macchina di suo padre?……” (cfr. screenshot allegato)


“Questo post, pubblicato sul blog in data 24 agosto 2022, è proprio diffuso a seguito dell’attentato ai danni di Darya Dugina” dice Carlotta Toschi


Come reso noto in diverse testate italiane ed estere, Dugina, infatti, è morta in un’esplosione d’auto. L’ipotesi più accreditata è un attentato che aveva per bersaglio il padre. Il politologo russo avrebbe infatti dovuto viaggiare nel veicolo con lei.
“Uno degli utenti della comunità LGBT ipotizza che io possa saltare in aria in un attentato come Darya” prosegue l’avvocato “Questo è il prezzo che si paga per essere cattolici e per affiancare Adinolfi e Di Stefano?”

L’odio è un sentimento che l’essere umano ha sempre vissuto e che oggi trova un luogo dove dar sfogo a violenza verbale, discriminazione, bodyshaming, cyberbullismo e tanto altro.


“I dati ci mostrano che in Italia il fenomeno, purtroppo, è ormai diventato virale. Ma qui non si tratta più di libera espressione o convincimento derivante da scelte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà di espressione” continua Toschi “Condanno fermamente ogni tipo di aggressione, sia fisica che verbale, soprattutto in questo caso che è totalmente gratuita.”


Da tempo, l’avvocato è bersaglio gratuito del blog Gayburg dove è continuamente oggetto di diffamazione, dileggio e discriminazione.


A riguardo, osserva l’avvocato “L’ambiente dei social network ha un potere di diffusione molto più capillare, rispetto ai media tradizionali, nonché una notevole capacità di persistenza nel tempo e di divulgazione. Per esperienza professionale, ho potuto apprendere che la violenza online, raramente rimane confinata al digitale, traducendosi spesso in offese verbali, stalking e violenze fisiche, ma soprattutto perché tali condotte, circolando in rete, si moltiplicano esponenzialmente. Bisogna fare molta attenzione”.

Cosa sarebbe successo se fosse in vigore il DDL ZAN? “Ricordo a me stessa che l’ articolo 2 del Ddl Zan che modificherebbe l’articolo 604-bis del codice penale, uno degli articoli che regolano i delitti contro l’eguaglianza prevede che sia punito chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi e chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” osserva l’avvocato.
“Invito a riflessione: da troppo tempo, persone collegate politicamente o semplicemente per amicizia al Popolo della Famiglia, partito che si distingue per un programma cattolico e pro – life e di Alternativa per l’Italia, vengono diffamati dal blog Gayburg” prosegue la stessa “Gli autori degli articoli del blog e i commentatori si nascondono dietro l’anonimato totale: noi, invece, con coraggio, ci mettiamo la faccia. Valga la presente di invito agli autori del blog Gayburg: uscite dalla rete e palesatevi”

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