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Intervista a Marco Rigamonti sul Movimento Sociale Eurasia

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IN- Se dovesse spiegare ad un profano in materia che cos’è il Movimento Sociale Eurasia, che ideali porta avanti e la sua visione d’Italia e di Europa cosa direbbe?

MR- Il Movimento Sociale Eurasia M.S.E. è stato fondato originariamente nel 1950 da Augusto De Marsanich, storico Segretario del Movimento Sociale Italiano. In seguito venne rifondato nel 2000 da Roberto Felice Bigliardo (vice segretario ed eurodeputato della Fiamma Tricolore), come movimento politico e culturale, militante, apartitico e transnazionale, tradizionalista e patriottico. M.S.E. si ispira a Julius Evola ed Ezra Pound, raccoglie l’eredità ideale di Junio Valerio Borghese, Pio Filippani Ronconi, Jean Thiriart, Giovanni Gentile e Jean Marie Le Pen, fondendola con le teorie geopolitiche eurasiatiche e multipolari del filosofo tradizionalista russo ortodosso Aleksandr Dugin. Ad oggi si può dire che il Movimento Sociale Eurasia sia l’unica entità a raccogliere genuinamente l’eredità politica ed ideologica più tradizionale del dissolto Movimento Sociale Italiano M.S.I.
Il nostro Movimento promuove un concetto di Europa coesa, in cui i Paesi europei seggano al tavolo diplomatico con pari dignità, perché tale presupposto è imprescindibile, al fine di un’intesa salda e genuina, che non potrebbe mai aver luogo in un ambiente dove regnano il ricatto e l’intimidazione, ed è proprio per questo che è necessario che venga sciolta l’attuale, illegale ed incostituzionale Unione Europea e che ogni Paese della prossima Europa torni alla piena sovranità politica e monetaria, prima di ufficializzare una nuova vera, duratura, giusta e solida unione tra i Paesi d’Europa, che dovrebbe comportare un’unione anche militare.

IN- Con la Vittoria del Centrodestra e, soprattutto, di Giorgia Meloni, quale sarà il Clima Post-Elettorale che l’Italia affronterà?

MR- Sarà l’ennesima, cocente delusione, con la differenza che le conseguenze saranno esponenzialmente più tragiche e devastanti, rispetto a qualsiasi altra delle scorse elezioni.
Partiamo dai numeri, il 70% degli italiani è contrario all’invio di armi in Ucraina ed al protrarsi del conflitto, che avviene proprio per via di queste forniture, concesse arbitrariamente, in aperta divergenza dalla volontà popolare e che stanno unicamente dando modo al conflitto di continuare. In realtà anche i sassi hanno capito che la Russia non vuole conquistare l’Europa, come diverse prostitute intellettuali e politiche si sforzano grottescamente di inculcare a forza nell’opinione pubblica.
Dunque la guerra in Ucraina non è un affare che ci riguarda, prima di tutto, perché la nostra Costituzione ci vieta espressamente di ricorrere alla guerra per risolvere i conflitti internazionali e secondo luogo, anche se non per importanza, per le ovvie e catastrofiche conseguenze che tale conflitto ha portato e continuerà a portare, nonché per la follia che caratterizza il protocollo di scelte politiche, che è stato adottato irremovibilmente a priori, per compiacere gli Stati Uniti a nostre esclusive spese, dal momento che questa è una guerra dell’America contro la Russia, fatta in campo ucraino, a mezzo della N.A.T.O.

Alla luce di queste considerazioni, appare evidente che gli italiani abbiano votato Fratelli D’Italia, certo non perché sperano di potere, attraverso la Meloni, svincolarsi dall’agenda N.A.TO. , ma bensì perché credevano di poter chiudere il capitolo del totalitarismo sanitario.
Purtroppo però, sono certo che, salvo manovre politiche strategiche per contenere l’instabilità sociale che verrà a scatenarsi presto, comunque le promesse fatte da Meloni verranno infrante, con nuove scuse, su nuovi virus ed emergenze sanitarie. Questa è solo una parentesi per dare l’illusione che il voto dato ai grandi partiti serva ancora a qualcosa, ma è facile che per Gennaio siamo di nuovo tutti “mascherinati” e sotto ricatto sanitario a 360°.

Riassumendo dunque, il quadro generale, credo che gli italiani abbiano votato Meloni solo per la base elettorale presunta, che avrebbe dato una chance per esprimere un voto effettivo contro le misure totalitar-sanitarie, utilizzate come strumento politico per mettere in ginocchio gli italiani finanziariamente, moralmente e socialmente, allo scopo di aggravare la già presente vulnerabilità del popolo italiano, in questo passaggio sociale forzato, in cui la politica vuole insediare una moltitudine di etnie diverse nel nostro Paese, così da rendere noi una minoranza messa all’angolo ed accusata di esser addirittura pretenziosa nelle sue legittime richieste e che dovrà adeguarsi gioco forza ad una condizione economica precaria esattamente quanto quella di chi attraversa i mari coi barconi.

Non è un caso se la Boldrini ha detto in una conferenza stampa che “lo stile di vita degli immigrati è l’avanguardia di quello stile di vita che presto sarà quello di molti di noi”.

È chiaro che il patto sociale tra cittadino e Governo è stato tradito come mai nella storia moderna. Abbiamo un Governo che si è fatto nemico del suo popolo e che viene pilotato alla stregua di una marionetta da dei Barbablù che tutti conosciamo, anche se i Media se ne guardano bene dal menzionare e mi riferisco ai proprietari dei grandi fondi d’investimento, come Vanguard e Black Rock e tutti quei personaggi del parassitario mondo finanziario, che anche attraverso i propri parenti e compari stanno mettendo in ginocchio l’occidente e in Italia ne abbiamo anche noi di questi decisori, quali gli Agnelli, che continuano a sabotare la società sana con i loro offensivi ed indegni giornali di regime e attraverso l’influenza finanziaria usata come un’arma contro il popolo.

Pertanto credo che questo voto, non porterà niente di ciò che l’elettore si era illuso di ottenere, torneremo comunque sotto un regime tecno-sanitario, non appena sarà ritenuto giunto il momento politicamente più propizio e ci stanno spingendo in un conflitto aperto con la Russia, in cui solo l’Establishment ha desiderio ed interesse di permanere.

Tutto questo non potrà che trascinarci in una implosione scomposta e incontrollata del comparto industriale, commerciale ed economico, con conseguenze sociali nemmeno immaginabili fino a pochi mesi fa.
Effettivamente un tracollo completo del sistema sociale ed economico non lo vediamo dalla Seconda Guerra Mondiale, con la differenza che al tempo vi era, da parte delle istituzioni, la volontà politica di ricostruire e di fare il bene della popolazione, mentre ora abbiamo un Governo infiltrato da poteri finanziari che non hanno più interesse a ricostruire il tessuto economico, sociale ed industriale, perché la tecnologia permette loro di assumere il monopolio in ogni ambito, senza bisogno di investire nella formazione e nell’emancipazione popolari. In questo modo, la regia che rappresenta gli interessi dei grandi potentati, conta di liberarsi di tutto ciò che è l’azienda e l’industria, fatta eccezione per le realtà più grandi, che questi terroristi posseggono e non è un termine detto a sproposito, considerato che tutto questo viene ottenuto attraverso la manipolazione delle masse, prima per convincerle a rinunciare a dei diritti fondamentali in nome della salute, ora tentando di convincere l’opinione pubblica di volere una guerra che nessuno vuole e che sarà il biglietto di sola andata per una terzomondializzazione irreversibile dell’Europa.

Per tutti questi motivi, la previsione non solo è nera, ma non vedo soluzioni all’orizzonte, se non un compattamento popolare granitico e consapevole volto a detronizzare tout court questi poteri e a reclamare giustizia nelle aule dei tribunali. Dobbiamo, come cittadini, riappropriarci della politica come autentico e puntuale strumento di espressione della volontà popolare, prima che ci venga portato via definitivamente attraverso qualche nuovo governo tecnico, se non con la dichiarazione delle legge marziale sine die, ipotesi non del tutto balzana, considerata la profonda corruzione ed infiltrazione nelle istituzioni, che da quasi tre anni, ci sta ben dimostrando come lo stato di diritto abbia cessato di essere, per cedere il posto ad una oscenamente sfacciata svolta totalitaria, che di certo non mollerà la presa spontaneamente.

IN- Quali saranno, secondo Lei, le future evoluzioni della Guerra in Ucraina e che conseguenze avranno sull’Europa e sull’Italia nel breve e nel lungo termine?

MR- Sono diversi, a mio avviso, gli scenari possibili. Questa è una guerra che si combatte su diversi fronti, compreso quello finanziario e delle risorse. Anche le elezioni in Brasile hanno un ruolo in tutto questo, perché Lula è l’uomo dell’Alleanza Atlantica e se vincerà, il Brasile farà in concreto, un passo indietro dal coordinamento B.R.I.C.S. , i quali attualmente, stanno progettando di detronizzare il Dollaro e di utilizzare le proprie valute, che sono di fatto solvibili perché sostenute dalle risorse e dall’industria, differentemente dal Dollaro, che facendo capo agli Stati Uniti, i quali hanno già esportato molta della loro industria e soprattutto non hanno più le risorse per garantire ai loro partner-colonie di mantenere la loro, non hanno più una moneta solvibile in tal senso, per non dire che è ad un passo dal collassare e questo è un altro motivo per cui gli Stati Uniti non vorranno fermarsi nella loro guerra contro l’Oriente, se non gli fermiamo noi, abbandonando l’Alleanza Atlantica. Essenzialmente gli Stati Uniti hanno fatto il proverbiale passo più lungo della gamba o i conti senza l’oste, come si suol dire. L’espansionismo atlantico, ha incamerato alleati che non poteva permettersi, in una prospettiva di guerra all’Oriente, perché non dobbiamo dimenticarci che la Cina è anch’essa coinvolta in gravissime tensioni, che sono quantomeno da plausibile vigilia di guerra.

In ultima analisi, i governi di Regno Unito e Stati Uniti, sono i veri nemici dell’Italia e dei paesi europei, perché ci stanno usando per fare la loro guerra facendosi però vigliaccamente scudo delle nostre vite e delle nostre società, specie dal momento che sono due paesi energeticamente indipendenti, ma impossibilitati a provvedere anche al nostro fabbisogno.
È necessaria quanto prima l’uscita dalla N.A.T.O. e dall’UE, nonché il ripristino di rapporti privilegiati con la Russia, che a differenza degli Stati Uniti, è sempre stato un Paese leale, affidabile ed onesto con l’Italia.

Io non credo che la Russia utilizzerà facilmente le armi nucleari, ma temo che la governance scellerata ed infiltrata di questi governi fantoccio stia mirando proprio a questo, perché l’America si è messa in testa di poter sconfiggere la Russia e vuole arrivare al conflitto nel modo che ritiene più conveniente.
Questo avviene perché sempre le solite forze, non vogliono accettare la fine del loro miserrimo e disumanizzante globalismo e si son convinte di voler distruggere tutto, piuttosto che mollare il punto, consapevoli tali registi, di potersi rifugiare nei loro bunker o spostarsi velocemente in posti sicuri, portando avanti i loro progetti deliranti di potere assoluto, a spese dell’umanità intera.
Considerato che l’Europa è l’interlocutore geopolitico naturale della Russia, essendo noi una potenza tecnologica ed industriale e loro fornitori di energia, non escluderei un contrattacco proprio negli States o nel Regno unito da parte di Russia e Cina, che pur essendo dei governi estremamente lucidi, a differenza di quelli sotto l’egida N.A.T.O. , che condividono il delirio di potere statunitense (pur se da vassalli), di certo non si lasceranno sottomettere da un’alleanza totalitaria occidentale, che si è messa arbitrariamente in testa di colonizzare e sottomettere il resto del mondo manu militari. In questo senso, credo che ad Oriente preferirebbero risparmiare l’Europa.

Ad ogni modo, è impossibile fare dei pronostici ragionevolmente attendibili, perché essendo una guerra combattuta su vari livelli, le strategie cambiano a seconda dell’evolversi del conflitto sui diversi fronti, che come ho già detto, avviene anche in ambiti non militari.

IN- Secondo Lei con quali forze politiche il Movimento Sociale Eurasia può dialogare, dialogherà o con cui ha già dei dialoghi?

MR- Siamo in dialogo con esponenti de Il Popolo Della Famiglia e restiamo aperti al dialogo verso qualsiasi forza che non contraddica i nostri princìpi fondanti, tra cui mettere al centro della politica la famiglia, che è la base fondante della società, essendo la famiglia la prima società con cui l’individuo ha a che fare e dove impara i valori che lo rendono adatto a vivere in società. Altri punti fondamentali sono l’uscita dalla N.A.T.O. , l’uscita dall’Unione Europea, il ritorno ad una moneta a credito che sia nazionale, l’abolizione di ogni legge passata negli ultimi tre anni che sia incompatibile con i diritti costituzionali.
Vogliamo anche delle commissioni di inchiesta sulla gestione pandemica, che si occupino delle responsabilità a tutti i livelli.
Vogliamo altresì uno stop totale all’immigrazione clandestina, con rimpatrio immediato di tutti gli immigrati irregolari o che abbiano compiuto crimini nel nostro paese o anche nel loro.
Abolizione del Green Pass assoluta e di qualsiasi suo affine, abolizione di ogni identità digitale imposta, abolizione della DAD e difesa del denaro contante come mezzo di pagamento centrale per la sicurezza e tranquillità del cittadino, che non può dipendere dalla volontà o dal capriccio delle banche, le quali andranno comunque, in gran parte, nazionalizzate.
Questi sono i punti fondanti ed irremovibili, sui quali siamo disposti a costruire un’alleanza con chiunque.

IN- Come e da cosa, secondo lei, deve ripartire la Destra Italiana per trovare un unità?

MR- Dovrebbe ripartire dal riscoprire semplicemente cosa sia centrale all’interesse pubblico, dunque anche individuale, essendo gli individui a formare la società. Il rispetto dei diritti di ognuno, rendono la società più sicura e civile per tutti, evitandoci gli squallidi e surreali imbarbarimenti degli ultimi tre anni, che hanno visto cittadino contro cittadino, genitori contro figli e viceversa. Abbiamo visto governanti ed istituzioni comportarsi come cancri, a chiedere al cittadino di farsi delatore, tentando di corrompere il tessuto sociale sin nella morale.
L’inquinamento culturale contemporaneo, con cui i media ci bombardano, non fanno che incensare la politica della cosiddetta “convenienza”, peccato che la convenienza da loro predicata, sia puntualmente la più miope possibile, in merito ai nostri interessi almeno, tanto che abbracciarla oggi, significa essere condannati senza appello a strettissimo giro.
Con le prime crisi dovute all’Euro si era detto fosse più conveniente tenere la moneta a debito, per non correre ulteriori rischi e da allora non si è fatto che segnare regolarmente nuovi record finanziari negativi, poi si è detto fosse meglio mettersi le mascherine, farsi i vaccini anche se erano pericolosi, non fare entrare in negozi, locali ed uffici i non vaccinati ed abbiamo intrapreso una crisi mai vista per seguire tutti questi suggerimenti sulla “convenienza”(come la intendono loro), adesso con la guerra, sarebbe “conveniente”, sempre secondo questa pseudo-cultura generalizzata ed imposta, fare da vassalli agli Stati uniti, stringere i denti ed accettare il coinvolgimento in questa guerra, sperando che tutto si aggiusti, perché sarebbe più “conveniente”, non mettersi contro gli Stati Uniti, ma contro Russia e Cina sì. Secondo voi, andrà diversamente questa volta?

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