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Il Professor Giorgio Baietti è il nuovo Ambasciatore per l’Italia del Priorato di Sion

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Il 19 Novembre ad Arezzo, presso il Castello di Valenzano, in Toscana, si è tenuto l’ultimo Gran Capitolo Internazionale del Prieuré de Sion, in occasione del quale ha avuto luogo la tradizionale riunione rituale.

Durante la cerimonia, è stato conferito il titolo di Ambasciatore del Prieuré de Sion per l’Italia al Prof. Giorgio Baietti, occasione in cui è stato presentato un programma di intenti culturale del Priorato per il 2023, che prevede la pubblicazione di un ciclo di articoli su Rennes le Château ed una conferenza che avrà luogo indicativamente in Aprile.

A seguito del conferimento, il Prof. Giorgio Baietti ha omaggiato i presenti, condividendo i frutti dei suoi studi su Bugarach, nei limiti di tempo imposti dalla circostanza.

Di seguito, riportiamo una parte dell’intervento del Professor Giorgio Baietti al Gran Capitolo Internazionale del Prieuré de Sion.

INTERVENTO DEL PROFESSOR BAIETTI DEL 29-11-2022 PRESSO
IL CASTELLO DI VALENZANO AD AREZZO

“Rennes le Château è un paesino di 75 abitanti nel sud della Francia, dove sono capitato per puro caso nel 1986. Io studiavo a Genova a quel tempo.

Ma partiamo dal capoluogo, Carcassonne, una cittadella falso-medievale, costruita nell’Ottocento, che però i francesi spacciano per medievale, dove un vescovo nel 1830 lascia il palazzo episcopale per spostarsi 50 chilometri a sud, a Rennes le Château.

Nel 1800 un Vescovo non era nemmeno solito uscire dal palazzo. Perché allora un vescovo lascia la città per farsi 50 chilometri di strade fangose in carrozza ed andare a Rennes le Château, che è un paesino di caprai, di contadini e gente che non sapeva né leggere né scrivere? Lui era un normanno dalla Normandia, e voleva a tutti i costi che i parroci di Carcassonne fossero normanni, ma guarda un po’, tutti, tranne il successore che a breve avrebbe scelto! Si chiamava Felix Arsène Billiard, questo Vescovo, che trovò in Bérenger Saunière, questo uomo verace, che studiava al seminario di Carcassonne, la scelta giusta, da mandare subito in questo paese, che si chiama Le Clat.

Bérenger Saunière sta tre anni qui e succedono due cose importanti, una è che dei pastori lo vogliono uccidere. Ma come mai dei pastori vogliono ammazzare il parroco? Ma vabbè, l’altra cosa importante è la canonica della chiesa.
Questa canonica viene eretta nell’Ottocento, e nel 1960 crolla.

Interessante ricordare, a tal proposito, che per il crollo di questa casupola fatiscente, arrivano dei generali della gendarmeria. I gendarmi sono i carabinieri francesi, arrivano dei gendarmi, colonnelli da Parigi che prendono il caso. Allora viene da chiedersi, come mai dei generali a tre stelle vengono da Parigi, per una casupola che crolla? Sicuramente c’era qualcosa che a Parigi interessava, magari perché era opera di Bérenger Saunière, quella struttura.

Berénger Saunière, torna dunque in questo paese misterioso e inizia a progettare ed a far erigere delle strane costruzioni come questa torre, la Torre Magdala. In questo posto, tutto è dedicato a Maria Maddalena. La Madonna non è rappresentata in alcun modo o è dietro l’Altare, nelle chiese c’è Maria Maddalena.

È molto forte il culto del femminino sacro in questa zona, questo è palese al punto che si respira come ci si mette piede e il parroco inizia a fare delle spese folli.
Costruisce questa torre, poi la Villa Bethania in cui ospitava, tra gli altri, l’Arciduca d’Austria Stefano d’Asburgo e dove sicuramente sono venuti anche Jules Verne e Maurice Leblanc.

Jules Verne, autore del famoso Viaggio al Centro della Terra e quant’altro. Maurice Leblanc è l’inventore di Arsenio, il famoso ladro gentiluomo. Ripeto la cosa che colpisce è che fossero entrambi normanni e se voi prendete dei libri di Leblanc, ben ci sono dei parallelismi col Sud della Francia.

Un particolare surreale, è che tra i libri di Jules Verne uno dei meno conosciuti è quello Clovis Dardentor, ambientato in Algeria. Nel racconto, c’è una piantina dell’Algeria in cui Orano è messa di fronte a Cassaigne, ma Cassaigne non è di fronte a Orano, ma è di fronte a Rennes le Château! E poi ad un certo punto inizia, senza una spiegazione plausibile, ad esaltare un nome, François Arago e lo menziona diverse volte in una pagina, appunto senza un motivo apparente.
Arago è stato un ministro, astronomo e matematico francese, per un periodo direttore dell’Osservatorio astronomico di Parigi, dove passa il famoso meridiano di Francia.

I francesi sciovinisti non volevano il meridiano di Greenwich, ma volevano un loro meridiano e lui era il sovrintendente di questo meridiano.

E chi di voi ricorda il film Il Codice da Vinci? Come ha fatto il Professore a trovare la tomba di Maria Maddalena? Seguendo dei medaglioni su cui era scritto Arago Nord e Sud e ci sono veramente, si trovano nel 7º Arrondissement e portano al Louvre, dove François Mitterrand fece costruire la famosa piramide di vetro.

Medaglione del Medaglione Arago N/S

Apro una parentesi: Presidente francese, Mitterand, che come viene nominato Presidente di Francia, il primo discorso ufficiale lo fa qui in cima alla Torre Magdala.

Come mai un Presidente francese, nel 1981 lascia l’Eliseo di Parigi per fare un discorso in cima a una torre ritenuta appartenente alla tradizione esoterica?

Mitterrand, era noto, fosse massimo esponente della Massoneria, quindi probabilmente avrà avuto i suoi motivi per venire fin lì.

Saunière era molto povero e per iniziare i lavori di ristrutturazione chiese delle cifre modeste al Sindaco, e tra i lavori realizzati, troviamo queste cose strane, come la frase estratta dalla Genesi, Terribilis est Locus Iste, che troviamo all’ingresso, unita ad una serie di simbologie e all’interno, troviamo questo demone, che verrà chiamato Asmodeo.

Una donna araba, alcuni dicono legata all’Isis, è entrata in chiesa nell’Aprile 2017 ed ha vandalizzato la statua del demone, insieme ad altre cose della Chiesa.

Questo demone, Asmodeo appunto, è uno dei demoni che vengono citati soltanto nel Vangelo di Tobia. Asmodeo è il distruttore delle coppie, cioè marito e moglie li fa litigare, li fa lasciare, tant’è che fa morire una serie di mariti e l’unico che lo sconfigge è Tobia, che poi sposerà Sara. Se osserviamo la statua, vediamo che ha una posizione strana, come se li mancasse la sedia sotto.
In realtà, la sedia c’è, ed è la famosa Poltrona del Diavolo che si trova lì vicino. Poi c’è questo strano gesto che il demone fa con la mano, come ad indicare un cerchio, che non è reggersi su un bastone, ma indica la sorgente del cerchio che è appunto, lì vicino e fa riferimento all’energia che passa sotto Rennes le Château, attraverso i canali d’acqua sotterranei.


La chiesa di Rennes le Château ha una serie di Santi, tra cui Santa Germana, di Pibrac, San Rocco che ha la ferita sulla gamba destra, invece che sulla sinistra. Sant’Antonio da Padova, Sant’Antonio Abate, che il Santo del 17 gennaio; poi inverte gli evangelisti Luca con Giovanni, allora Germana, Rocco, Antonio da Padova, Antonio Abate e Luca. Se tu dunque unisci, con una matita, questi punti sulla pianta della chiesa, si crea una M, la M che si crede esser riferita a Maria Maddalena.

Il 17 gennaio poi, avviene un fenomeno ottico che sembra raffigurare un albero di mele blu.

Osservando la chiesa e le bizzarre quanto sontuose costruzioni, pare che Saunière vivesse come un Principe rinascimentale, avendo a disposizione una fortuna miliardaria. Ma come faceva a fare tutti questi soldi? Alcuni dicono che trovò delle pergamene, altri che in questo punto del cimitero ci fosse la tomba di una Marchesa, su cui erano incisi una serie di errori meno che in sezioni in cui tutto era scritto correttamente. Contraddizione tanto evidente da sembrare deliberatamente un codice, in realtà.

Sulla lapide della Marchesa Marie de Nègre d’Ables, la parola requiescat in pace diventa requies catin pace, come da raffigurazione sottostante.

Lapida della Tomba della Marchesa Marie de Nègre d’Ables

+
CT GIT NOBLe M
ARIE DE NEGRE
DARLES DAME
DHAUPOUL DE
BLANCHEFORT
AGEE DE SOIX
ANTE SEPT ANS
DECEDEE LE
XVII JANVIER
MDCOLXXXI
REQUIES CATIN
PACE

Allora, isolando la parola “catin”, in francese gergale, vuol dire prostituta. Allora questa donna muore il 17 gennaio 1781. Nel 1781 non c’era Robespierre, c’era ancora l’Ancien Régime in Francia. Quindi un parroco che scrive prostituta sulla tomba di una Marchesa, pare decisamente poco credibile. Risulta poi che questa lapide, Saunière la distrusse, poiché era stata copiata. Quindi voi mi direte: “come mai?” e la risposta è perché, assai probabilmente, vi erano dei simboli alchemici, che a lui servivano per diventare ricco, immensamente ricco, ma soprattutto, oltremodo influente.

Proprio una volta ottenuta tale ricchezza di svariati miliardi di vecchie lire ed una influenza oggettivamente inverosimile per un Parroco di paese, Bérenger Saunière si scontra col nuovo Vescovo. La situazione era piuttosto evidente, in questo caso; finché ci sono stati i vescovi normanni gli è andato tutto bene, ma poi viene nominato un Vescovo non normanno, che gli chiede “come mai tu, Parroco di un paese di quattro caprai ignoranti, sei più ricco di me che sono il Vescovo” ma Bérenger Saunière se ne frega, non gli risponde, allora il Vescovo lo convoca 2 o 3 volte e poi lo sospende a divinis. Il Parroco però non si da certo per vinto e pare avere ottimi strumenti dalla sua per difendersi, tanto buoni da poter far valere le proprie ragioni in Vaticano.
Qui il tutto si fa ancora più insolito, perché sì, il Papa dà ragione al Parroco contro il Vescovo!

Bérenger Saunière

Riflettiamo: un Papa che dà ragione a un semplice Prete contro il suo Vescovo. Il Vescovo però non si decide a demordere nemmeno lui e vuole allontanare il Prete a tutti i costi, ma la gente è fedele a lui e va a Messa soltanto se è lui a celebrarla.

Purtroppo però i suoi giorni stanno per finire e il 22 gennaio 1917, Bérenger Saunière muore; si racconta che un parroco chiamato a dargli l’estrema unzione, uscì terrorizzato dalla stanza dove Saunière stava trascorrendo le ultime ore, rifiutandosi di dargli i sacramenti. Venne sepolto nel cimitero, con una croce, con la “N” volutamente girata al contrario. Cioè tutto giusto, ma la “N” doveva essere al contrario, perché è tipica della simbologia che troviamo in questo luogo e della Tradizione di cui fa parte.

Nel 2004 il Sindaco di Rennes le Château, che era non a caso, un nuovo braccio destro di Francois Mitterrand, decide di togliere la tomba di Saunière da lì e rimpiazzarla con una veramente brutta e moderna.

Così il 22 gennaio 1917 Saunière muore e ovviamente si porta nella tomba il suo grande segreto.

La zona di Rennes le Château, è molto legata al catarismo che era una religione in cui si credeva nell’esistenza di due tipi di divinità, un dio Rex Mundi, il dio della materia, e il Dio vero e spirituale che è in cielo.

Il catarismo, non solo aleggia fortemente ancora oggi in questa zona, ma interessava molto anche al nazismo, tant’è che fu inviato lì Otto Rahn, un membro di una frangia specializzata delle SS, l’Ahnenerbe, che era una divisione che appunto si occupava di ricerche storiche ed esoteriche.

Inviato da Rudolf Hess, il delfino di Hitler, Otto Rahn venne incaricato di indagare nei Pirenei su tale tradizione. Sottolineo a cercare un qualche cosa, il Tesoro dei catari, che è certamente un tesoro spirituale. Hitler era alla ricerca della lancia di Longino, che era considerata parte del tesoro degli Asburgo ed era ovviamente alla ricerca anche della Coppa del Sacro Graal, che si diceva fosse nascosta proprio in quella zona.

Otto Rahn, che prenderà poi il grado di Maggiore delle SS, iniziò a girare per questi paesi forsennatamente.

Otto Rahn viene affascinato da una leggenda., che parla di una donna bellissima che girava su queste montagne dei Pirenei, completamente nuda. Per i benpensanti dell’Ottocento una donna così bella, che gira nuda sulle montagne, non andava bene. La prendevano dunque e la rivestivano e lei si spogliava e ritornava subito in cima alle montagne.
La prenderanno ancora 2 o 3 volte, finché poi, purtroppo, morirà proprio in una casa, perché lei odiava restare in una casa con i vestiti indosso. Ma non era una pazza, tant’è che fuggirà nelle grotte di Lombrive, che sono lì vicino e Otto Rahn troverà una poesia scritta su questo muro, che lui attribuisce a questa donna bellissima, e che recita:

“Che cos’è Dio? ben lungi dal decidere alcunché su questo Essere supremo, conserviamo, adorandolo un silenzio profondo. Il mistero è immenso e lo Spirito si confonde. Per dire ciò che Egli è, bisogna essere in lui stesso”

Otto Rahn è colpito da queste parole, torna in Germania, si strappa la divisa da SS e si dice poi muoia, ucciso o suicida sul monte Kufstein.

Ma non si può parlare del catarismo senza parlare del monte Bugarach, che è vicino a Notre Dante de Marseille, una basilica nella campagna che custodiva questa Madonna nera, una statuetta venerata da millenni perché guariva gli occhi.
Persone cieche andavano lì. Ci sono tanti ex-voto appesi.

Questa Madonna nera adorata già dal Medio Evo, viene adorata anche da Andrea Chénier, un poeta francese che venne ghigliottinato per ordine di Robespierre. Perché lo ghigliottina? Perché Andrea Chénier piaceva alle donne, Robespierre no, veramente. Quindi lui odiava Chénier e lo fece ghigliottinare senza un motivo specifico, accusandolo di stupidate. Chénier, prima che la lama gli tagli la testa, invoca il suo pensiero a questa Madonna Nera. Allora Robespierre dice “caspita, ho fatto tagliare la testa a Chénier, facciamola tagliare anche alla Madonna che venerava”. Così ordina ai giacobini di Francia di andare a questo paese, entrare nella Chiesa, prendere la statuetta e tagliargli la testa.

Emblema dell’Ahnenerbe

Proprio in quel frangente, si dice che una donna bellissima, vestita di nero, entrò in chiesa, sbaragliò i soldati di Robespierre, prese la statuetta e sia fuggita attraverso un prato di fronte, scomparendo.

I soldati devono mandare questo verbale a Robespierre, uno che fa tagliare la testa a chiunque e pensano: “Ce la farà tagliare anche a noi?”. Ma per loro fortuna il terrore finisce perché Robespierre, a sua volta, viene decapitato e la statuetta ricompare dopo decenni in questo prato. Successivamente, il Vescovo Felix Arsène Billiard, pagherà una cifra enorme per comprare proprio questo prato dove è sparita quella donna.

Questa statua però, purtroppo, non esiste più. Nel 2004 io ero a Napoli per una conferenza e mi hanno telefonato per riferirmi che un pazzo era entrato in chiesa per poi fare a pezzi la statua. A Robespierre non è riuscito ma a questo pazzoide, come a quella donna araba, sì.

Il motivo? Interrogando l’arrestato, ovviamente, si è trincerato dicendo che faceva parte di una setta non ben identificata. Quello che non è riuscito a Robespierre è riuscito a questo pazzoide. È anche questo fa parte di una serie di attentatori che vanno lì per distruggere, rubare e anche uccidere. Ci sono diversi morti, sì, proprio così, morti..strani incidenti d’auto che poi si scopre essere stati causati dai freni dell’auto tagliati.

Non si possono dimenticare i tre autori de “Le Serpent Rouge – Notes sur Saint Germain des Pres et Saint Sulpice de Paris”, Pierre Feugere, Louis Saint-Maxent e Gaston De Koker, che pubblicarono questa ballata il 17 di Gennaio del 1967 e morirono subito dopo la pubblicazione in circostanze molto poco chiare, essendosi impiccati in contemporanea tutti lo stesso giorno.

Ma torniamo a questa montagna, che si chiama Bugarach ed è sita in un’area densa di misteri.

Questa montagna è alta 1350 metri più o meno ed è come fosse la cittadella dei catari. Questa è la montagna considerata più importante, una tra le più importanti dell’ufologia francese.

Qui si verificano strane luci notturne, avvistamenti e sparizioni.

In questa montagna, la sparizione più importante, avviene negli anni ‘70 quando un signore svizzero che è uno degli addetti alla sicurezza dell’aeroporto di Ginevra, uno svizzero calvinista, guardiano dell’aeroporto, uno che girava con due orologi…proprio la la noia in persona questo signore, che era sempre elegantissimo, sbarbato, con l’orologio al polso. La padrona di casa che gli affittava la casa, lo vede dopo qualche giorno. Barba lunga con la cravatta storta, senza orologio, e pensa “ma che cambiamento!”. Lui dice una frase sibillina “vado sul monte a cercare la luce che viene da sotto terra”.

Lo ritrovano pochi giorni dopo, morto, alle pendici del monte. Il cugino che è di Ginevra, anche lui molto simile al guardiano, trova molto strana questa morte.
Inizia così a fare delle indagini, chiede alla gente nella zona di Bugarach, se ha visto suo cugino.

Poi sale sulla montagna, vede ad un certo punto delle persone incappucciate che scavano con un piccone nella roccia. Li chiamò, mostrando la foto di suo cugino e questi, senza alzare il cappuccio, lo prendono e lo buttano in una grotta e lì lo chiudono.

L’uomo riesce infine a liberarsi, scavando con le mani e spezzandosi le unghie. Tornato in paese, è in stato confusionale, non sa in che modo abbia fatto ad uscire da quella grotta e giunto alla caserma non ci sono più i gendarmi ma c’è il Comune, vede le sue foto appese, ed ingiallite. “Porca miseria, sono in gamba questi francesi. Sono sparito e dopo mezz’ora hanno già messo le mie foto”. Pensò l’uomo. Invece erano passati tre anni, la moglie l’aveva lasciato, lui aveva perso il lavoro ed era stato creduto morto.

Nonostante tutto ciò, lui ha sempre ripetuto e giurato che era stato solo mezz’ora lì dentro. E tutti lo credettero pazzo o che facesse il furbo per giustificare la sua improvvisa, inspiegabile e assurda sparizione. Ma non si può ignorare che fino all’ultimo giorno della sua vita, nel 1976, egli ha sempre giurato di essere stato solo mezz’ora lì dentro.

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