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Giorno del Ricordo, Muzzarelli ricorda a Modena l’inferno delle Foibe

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Celebrare il Giorno del Ricordo, dedicato al dramma delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata, significa “riaffermare l’importanza dei principi di pace, uguaglianza e dignità delle persone”: diritti e valori alla base dell’Unione europea, che ci unisce tutti consentendo “di superare i confini e le visioni del passato”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli intervenendo alla cerimonia che si è svolta ieri in piazzale Natale Bruni, con la deposizione di corona d’alloro e la benedizione del monumento di pietra carsica intitolato “Ai figli di Istria, di Fiume, di Dalmazia, italiani per stirpe lingua e cultura, martiri in foiba in mare in prigionia, esuli nel mondo per amor di patria”, e nel Tempio dei caduti, con la messa celebrata dal vicario generale dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola monsignor Giuliano Gazzetti.
La cerimonia, a cui hanno partecipato anche il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi e le autorità civili e militari, è stata promossa dal Comune insieme all’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e fa parte del programma di appuntamenti in corso in questi giorni, curato dal “Comitato comunale per la storia e le memorie del Novecento”, dedicati appunto al Giorno del Ricordo che ricorre oggi. La solennità del Giorno del Ricordo è stata istituita nel 2004 per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Intervenendo durante la cerimonia, Muzzarelli ha citato le parole di Papa Francesco: “Quando il pontefice dice che ‘la guerra è un antisenso della creazione, la guerra è sempre distruzione, mentre fare una famiglia e portare avanti la società vuol dire costruire’, riassume una vita di impegno per la pace e per i veri valori. Valori alla base di un’Europa che nacque proprio dopo i giorni drammatici della guerra, tra massacri e persecuzioni. È quindi importante coltivare quell’ideale alla base dell’attuale istituzione – ha concluso il sindaco – perché, come aveva spiegato il presidente Ue David Sassoli, un uomo di pace che ci ha lasciato troppo presto, l’Europa è apertura e deve essere un modello di democrazia, libertà e prosperità. Giornate come questa sono uno sprone per insegnare ai giovani che un mondo migliore è l’unico vero grande ideale che può riempire la vita e il futuro”.

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