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Folle gestione Covid, medici trasformati in ragionieri

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In una sanità normale dovrebbe funzionare così: il medico si prende cura del proprio paziente, cerca per lui le cure migliori usando perizia prudenza e diligenza, doti che l’arte medica (e la deontologia) impongono. Ora il Governo obbliga milioni di persone ad una terapia genica uguale per tutti. Ma visto che non siamo tutti uguali si delega al medico la possibilità di esonerare l’assistito dalla inoculazione del farmaco quando il rapporto rischio beneficio non è favorevole.
Non è permesso fare del male ad A anche se facesse bene a B (e in questo caso B non ha nessun vantaggio perché il farmaco non immunizza). Ora perché mandano i Nas ai pochi medici che hanno il coraggio di dare (in scienza e coscienza) le esenzioni? Perché il dottor Rezza, direttore generale della prevenzione al Ministrero della Salute il 4 agosto ha inviato una circolare alle Asl per informare i medici, visto la delicatezza della situazione, che presto avrebbe inviato una lista di patologie che sconsigliavano la vaccinazione?
Nel frattempo faceva tre esempi di controindicazione (allergia allle componenti, Sindrome di Guillain-Barré e prudenza per pericarditi e miocarditi). La lista promessa non è mai stata inviata.
La burocrazia ha fatto il resto. Ha trasformato i tre esempi in regola e coloro che hanno malattie al di fuori dei tre esempi (migliaia di persone) viene negata l’esenzione e se concessa indagano il medico che ha agito in scienza e coscienza. Gli Ordini Professionali sono i primi a sostenere la regola burocratica. Ma si rendono conto che a questo punto si potrebbe sostituire il medico con un ragioniere?
Daniele Giovanardi – ex primario Pronto soccorso di Modena

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