RR: Abbiamo in collegamento con Mirko De Carli ricordo ai nostri ascoltatori consigliere del Popolo della Famiglia consigliere comunale consigliere nazionale ANCI buonasera benvenuto.
MDC: Buonasera buonasera a tutti voi bentrovati.
RR: Allora, vogliamo parlare del l’Ambrogino d’Oro? Una delle massime onorificenze è anzi la massima onorificenza del Comune di Milano che viene data a diverse personalità il 7 dicembre prossimo e che quest’anno tra le varie personalità a cui verrà data vede anche Marco Cappato il tesoriere. Come ben sanno i nostri ascoltatori il Tesoriere dell’Associazione Coscioni a cui viene data per le sue battaglie civili, come anche la battaglia per avere l’eutanasia legale in Italia di oggi Marco si è autodenunciato oltretutto quindi parliamo proprio dell’attualità per quanto riguarda l’eutanasia o il suicidio assistito sono due cose diverse comunque lo ricordiamo i nostri ascoltatori allora Mirko c’è stata un pò una sollevazione. Per quanto riguarda gli ambienti cattolici dal Popolo della Famiglia che cosa si dice?
MDC: Allora noi abbiamo espresso una posizione intanto grazie per l’opportunità che mi date come Radio Radicale di esprimere il nostro dissenso rispetto a questa candidatura e a questa scelta del Sindaco di Milano Sala di indicare nella figura di Marco Cappato la figura che riceverà l’Ambrogino d’Oro quest’anno, appunto a Milano. Noi riteniamo che sia una figura divisiva, cioè il dissenso che abbiamo espresso è netto e in molti ci hanno anche chiesto di andare in piazza per fare un sit-in in di protesta. Non l’abbiamo fatto perché crediamo che il Paese abbia già tanti motivi di lacerazione e disagio per cui non non sarebbe stato utile aggravarli però volevamo esprimerlo pubblicamente e lo facciamo anche da questi microfoni perché siamo convinti che la figura definitiva di Cappato una figura sulla quale in tanti hanno espresso dissenso rispetto alle battaglie che ha portato avanti non sia adeguata ad esprimere un premio come l’Ambrogino d’Oro. La figura di Sant’Ambrogio, il Santo Patrono di Milano è una figura per noi cattolici importante, di straordinaria e decisiva importanza siamo contrari a riconoscere questo premio a Marco Cappato, che promuove per noi dei disvalori come quello del suicidio assistito e dell’eutanasia, per conto di coloro che vogliono portare in Italia pratiche che rendono lecita la morte, secondo quelle che sono scelte, che noi non riteniamo adeguatamente tutelanti il diritto alla vita della persona. E siamo convinti che ci sia qualcosa di inaccettabile noi ci siamo battuti contro Marco, siamo andati anche quando ha portato le firme per il referendum, gli unici con il nostro Presidente Adinolfi a contestare quella fuffa e truffa però nella sostanza poi è stato bocciato dal Presidente della Corte Amato. E siamo convinti anche che sull’Ambrogino si potevano fare scelte diverse. La nostra storia è piena di idee.
RR: Figura divisiva. Eppure i 2/3 degli italiani sono gli ultimi sondaggi, sono d’accordo per quel tipo di battaglia quindi perché così divisiva?
MDC: Ma io credo che su questi temi i sondaggi siano difficili, sai che io l’unico sondaggio che ho citato nelle interviste che ho rilasciato è stato quello sulla guerra, dove ho sempre affermato che non condivido l’invio di armi o altro e che gli italiani sono contrari. E il sentimento diciamo popolare contrario su questi temi si percepisce nettamente, mentre non è facile secondo me ascoltare l’umore e il sentimento degli italiani sull’eutanasia, perché un conto è magari dire siamo d’accordo che la persona non soffra e quindi che non ci sia accanimento terapeutico o un altro conto è legalizzare la morte. Oggi con le cliniche del dolore, come tante volte vengono chiamate, le persone possono essere ancora accompagnare con le cure palliative nella loro sofferenza piuttosto che venire sostanzialmente eliminate. Ci sono soggettivi livelli diciamo di differenza, che un sondaggio non riesce a sondare.
RR: Però in realtà come sei così sicuro che sia divisiva? perché se i sondaggi non valgono come lo sappiamo?
MDC: Questa è la mia opinione personale ovviamente, in un tema molto, molto personale, in cui tante volte non si mette in dubbio solo sulla propria pelle la questione, ed io porto la mia esperienza….come vedi non mi piace fare uno scontro ideologico.
RR: No no, certo, cercavo di capire.
MDC: Come tanti che si sono detti favorevoli alle battaglie di Marco poi quando le hanno vissuto sulla propria pelle o hanno visto sulla propria pelle quello che significa poi praticare le scelte e poi dopo hanno avuto grandi riserve hanno avuto grandi difficoltà. È il punto ripeto è sempre quello su questi temi bisogna stare molto, molto attenti e credo che più che i sondaggi si debba guardare il Parlamento il Parlamento non si è ancora espresso in questo. Devo dire che è un Parlamento vigliacco, quindi avete ragione quando dite che c’è un Parlamento vigliacco, si è espressa la Corte una legge andrebbe fatta. Io mi batterò come Popolo della famiglia, ci batteremo perché sia una legge che difenda la vita e non apra i confini a derive eutanasiche o a derive di diciamo, consacrazione di morte di Stato..
RR: Però Marco Cappato anche parla sempre di autodeterminazione, insomma queste sono leggi..ma si è parlato anche di Cappato che parla di aborto insomma, sono questioni assolutamente..hai ragione, temi molto personali, ma non è imposto a nessuno alcun tipo di scelta, sono scelte personali che ognuno di noi può fare.
MDC: Personale in questo senso diventa inevitabilmente pubblico, perché poi sappiamo tutti molto molto bene che quando ti trovi in strutture sanitarie di un certo tipo, pubbliche, prevale una strategia. Questione insomma di pratiche di fine vita di un certo tipo. Poi anche la ragazza ammalata tante volte non è che esprime la sua autodeterminazione in pieno, cioè parlare di autodeterminazione è giusto, ma non è facile praticarla e lo sappiamo molto bene. Dipende che cultura di Stato e anche di coloro che sono i professionisti del settore, in questo gruppo di medici che praticano solamente in un Paese che ha dimostrato con gli obiettori di coscienza di essere un Paese che su tante pratiche di legge consentite come l’aborto non ha sentito l’afflato diciamo popolare, anche dei professionisti, di praticarle in maniera diffusa come invece altri Stati lo hanno fatto; personalmente per quello io credo che tante volte Marco decide di fare certe azioni di forza perché secondo me il sentimento diffuso di un Paese, che ha ancora segni saldi di queste radici culturali e di certi valori che si rifanno alla dottrina cristiana non è così diciamo aperto a queste cose. Detto questo ripeto mi auguro che non succeda ed io personalmente sono contro e ho le mie ragioni come ho tentato di esprimere perché ripeto va bene tutto, essere contro l’accanimento terapeutico, ci mancherebbe, altro però sono le avanguardie legate alle cure palliative che possano realmente accompagnare il malato terminale nella fase finale ad essere una non-sofferenza globale ma una sofferenza tollerabile, accettabile. Aprire la frontiera alla dolce morte che in realtà è la libertà di ammazzare su Commissione dello Stato, personalmente mi preoccupa molto. Visto le derive che tutto questo porta nei Paesi dove è stata aperta questa frontiera.
RR: Nei Paesi in cui è stata aperta questa frontiera sono molto cauti. Beh, scusa, tu aspetta però fammi dire una cosa parlavi dell’aborto e si, è vero che c’è tanta obiezione di coscienza, però ci sono tante donne che ci tengono a quel diritto di scelta che hanno e che viene mantenuto..quindi.
MDC: Su questo infatti voglio dire..cioè a me preoccupa e desta tanta preoccupazione vedere che ci fanno i soldi.
RR: Questo è un altro discorso.
MDC: Ho visto cliniche dove anche persone che ha portato Marco Cappato vanno pagando delle stanze dei servizi per fare morire, ecco questo mi preoccupa. Dall’altro lato la donna che vuole ritenere che il diritto all’aborto che per tanti come me non è un diritto ripeto, è qualcosa che va contro il diritto, il diritto alla vita. Ripeto, bisogna cercare di ragionare in un’ottica diversa, perché ripeto abbiamo un soggetto che per noi è vita, dobbiamo intenderci su questo e purtroppo naturalmente c’è uno scontro e giustamente tu hai esposto la tua posizione come io espongo la mia. Perché il presupposto per accedervi è quindi se quel soggetto è in vita è chiaro che quella vita ha diritti e pariteticamente a quelli della donna che ci mancherebbe altro, come essere umano anche lei ha i suoi diritti. Bisogna trovare un equilibrio e ripeto, non è facile. Però a parte quello bisogna ragionare poi insieme su come farlo al meglio.
RR: Va benissimo, io ti ringrazio e ringraziamo Mirko De Carli del Consigliere Comunale e Consigliere Nazionale ANCI del Popolo della Famiglia grazie e a presto.
MDC: Grazie a voi come sempre dello spazio che ci dedicate grazie.
Fonte: Radio Radicale